N.1 2021 - Biblioteca, storia, memoria

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Biblioteche e public history: intersezioni, opportunità, sfide

Chiara De Vecchis

Biblioteca del Senato della Repubblica “G. Spadolini”, Roma chiaradevecchis@gmail.com

Per tutti i siti web l’ultima consultazione è stata effettuata il 10 aprile 2021.

Abstract

Da alcuni anni anche in Italia è sorto un certo interesse per la public history, «campo delle scienze storiche a cui aderiscono storici che svolgono attività attinenti alla ricerca e alla comunicazione della storia all’esterno degli ambienti accademici nel settore pubblico come nel privato, con e per diversi pubblici» nella definizione del Manifesto della public history italiana elaborato dall’Associazione italiana di public history (AIPH). L’esigenza di chiarire ambiti disciplinari, specificità locali, buone pratiche, traghetta la public history fuori da una fase di assestamento, puntando a un’azione più pervasiva nella società per renderla consapevole del ruolo attuale della storia.

In questo scenario le biblioteche, coinvolte nei processi di sedimentazione e trasmissione di conoscenza, ma anche chiamate a rapportarsi con un’utenza potenzialmente vasta, differenziata, distribuita sul territorio, possono trovare spazi di collaborazione e crescita, a patto di intercettare opportunità di condivisione di finalità civili e culturali; pratiche anche tradizionali delle biblioteche possono diventare operazioni di public history se elaborano modalità di comunicazione e coinvolgimento del pubblico adeguate a veicolare consapevolezza storica metodologicamente fondata e se offrono occasioni e spazi pubblici alla ricerca e al dibattito storico.

Attraverso il racconto delle fasi costitutive dell’AIPH, in cui hanno giocato un ruolo le associazioni professionali nel settore della documentazione, e ripercorrendo esperienze e riflessioni emerse dalle conferenze realizzate dal 2017, il contributo propone spunti per l’azione bibliotecaria nella prospettiva della public history enucleando alcuni ambiti strategici attorno ai temi del digitale, delle comunità, delle professioni e di un nuovo welfare culturale integrato.

English abstract

In the latest years Italy is experiencing a growing interest around public history, a field of historical sciences undertaking activities related to research and communication of history out of academic settings, with and for different audiences, as described in the Italian Public History Manifesto issued by the Italian association of public history (AIPH). Italian public history seems now in a moment of settlement, with the need to clarify disciplinary areas and local features, while advancing towards a phase of maturity: defining and improving good practices should lead to a more pervasive action in society, making it aware of the role of history.

In this scenario, libraries, being involved in the processes of recording memories and transmitting knowledge to a wide and various audience, may find opportunities for cooperation and growth, by sharing civil and cultural purposes, developing new methods of communication, fostering citizen engagement, so to convey a methodologically based historical awareness and offer public spaces for research and historical debate.

By summing up AIPH’s beginnings, where professional associations in the documentation sector have also played a role, and by retracing the experiences and debates emerged from the conferences held since 2017, the paper proposes some ideas for library action in the perspective of public history, pointing out some strategic areas and key concepts: digital, communities, professions, cultural welfare.

DOI: 10.3302/2421-3810-202101-032-1