N.1 2021 - Biblioteca, storia, memoria

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L’edizione delle carte degli scrittori: l’archivio letterario incontra il (nativo) digitale

Francesca Tomasi

Dipartimento di Filologia classica e italianistica, Alma mater studiorum Università degli studi di Bologna, francesca.tomasi@unibo.it

Per tutti i siti web la data di ultima consultazione è il 13 maggio 2021.

Abstract

L’edizione di fondi culturali fa emergere in modo evidente un’esigenza: dare valore ai legami. Legami che costringono a ripensare al concetto di edizione nei termini di uno strumento per raccontare la storia del soggetto produttore, che significa la storia delle sue relazioni. L’esperienza condotta sui fondi di studiosi e docenti presso l’Università degli studi di Bologna ci ha consentito di avviare una riflessione sul senso di costruire ambienti in cui dare testimonianza del profilo dell’intellettuale nel circuito delle relazioni che intrattiene con le sue carte, ma anche con altri archivi, con altre persone, con altre risorse e in particolare con i libri, non solo quelli di cui è autore o possessore, ma anche quelli di cui è oggetto o soggetto. Nell’alveo del delicato rapporto fra documento e libro, non si può ignorare poi il caso di quelle carte che nascono nativamente digitali e in cui il contesto di produzione determina nuovi modelli di organizzazione della conoscenza. Il progetto ALDiNa (Archivi letterari digitali nativi), patrocinato dall’AIUCD, mira a realizzare un censimento, e quindi creare un catalogo, del digitale nativo quando questa pratica di produzione delle carte qualifichi l’attività di scrittrici e scrittori. Il born-digital, in particolare, amplifica la complessità di gestire il tracciamento delle diverse versioni di un testo in ambienti potenzialmente a situazioni multiple e stratificate, lanciando al contempo la sfida della creazione di nuove forme di accesso al canonico rapporto testo stabilito/varianti, ma anche a tutte le componenti contestuali necessarie a garantire l’espressività del processo creativo. Si configura allora una nuova modalità di pensare all’edizione digitale come narrazione di un percorso di valorizzazione della memoria culturale, un racconto dell’autore e dei suoi testi.

English abstract

The edition of cultural collections clearly reveals a need: to give value to relationships. The experience on the funds of scholars and professors at the University of Bologna has allowed us to start a reflection on the meaning of building environments where the author’s profile is outlined in the set of relationships he maintains with his papers, but also with other archives, with other people, with other resources and in particular with books, not only those of which he is the author or owner, but also those of which he is the object or subject. In the context of the dialogue between document and book, we cannot ignore the case of those papers that are born natively digital and in which the production context determines new models of knowledge organization. The ALDiNa project, sponsored by the AIUCD, aims to carry out a census, and thus create a catalog, of native digital when this practice of producing papers qualifies the activity of writers. The born-digital, in particular, amplifies the complexity of managing different versions of a text in potentially multi-layered environments, while, at the same time, launching the challenge of creating new forms of access to the canonical relationship between established text/variants, but also to all the contextual components necessary to guarantee the expressiveness of the creative process. A new way of thinking about the digital edition is thus configured as the narration of a path to enhance cultural memory, a story about the author and his texts.

DOI: 10.3302/2421-3810-202101-081-1