Vol. 7 n°1 - Biblioteca, storia, memoria

Editoriale

Comprendere i ‘trends’: una rivista in divenire

Nel chiudere l’editoriale del secondo fascicolo del 2020 di questa rivista - dedicato a La biblioteca nel mondo che verrà - abbiamo sottolineato che quel numero era più corposo del solito, in quanto numerosi articoli erano accompagnati da tanta documentazione, e dicevamo che altro materiale di corredo (grafici, tabelle, illustrazioni) veniva resa disponibile solo sul web. Capita sempre più spesso di dover lasciare fuori o di non poter dedicare tutto lo spazio necessario a un’adeguata trattazione di spunti che risultano troppo sacrificati all’interno di una nota a pie’ di pagina o che vengono ridotti a un link a risorse esterne.

Prendendo spunto da questa criticità, che non è solo un problema pratico, che non si risolve prevedendo qualche pagina in più, ma coinvolge il tipo di servizio che la rivista intende offrire ai suoi lettori, accennavamo all’avvio di una riflessione che coinvolgeva la redazione e l’editore e che avrebbe potuto indurre a riprogettare l’organizzazione dei contenuti.

Così è stato: abbiamo cominciato a individuare le diverse tipologie di materiali ‘aggiuntivi’ che possono affiancare un articolo, alla opportunità che alcuni contributi non vengano veicolati solo attraverso il canale della comunicazione scritta, giungendo alla conclusione che il solo modo per tenere unito tutto questo passa attraverso un ripensamento del rapporto fra l’edizione cartacea e l’edizione digitale della rivista. Per inciso, va detto anche che rimettere in discussione dopo alcuni anni la forma grafica e organizzativa della rivista è anche coerente con la presenza della parola trends nella nostra testata.

Abbiamo deciso di impegnare il 2021 per progettare, sperimentare e realizzare una profonda trasformazione della nostra rivista.

Alcuni cambiamenti - come lo stile di citazione, funzionale proprio alla nuova versione elettronica della rivista, che sperimentalmente metteremo online a breve  - sono già visibili fin da questo fascicolo. Gli articoli sono stati concepiti non solo pensando a una loro pubblicazione su carta, ma in vista di un loro arricchimento in ambiente digitale. Ulteriori e più radicali novità andranno a regime col numero successivo. Non anticipiamo altro, perché il processo si completerà in dicembre, col secondo fascicolo dell’annata e perché speriamo che il rinnovamento possa avvalersi delle reazioni e dei suggerimenti dei lettori.

Ora qualche parola sui temi che cerchiamo di mettere a fuoco in questo fascicolo e nel prossimo. I temi che abbiamo individuato per questa annata non sono stati scelti caso, ma sono temi che ne attraversano molti altri e che ci sembrano particolarmente adatti alla prospettiva multimediale che stiamo cercando di realizzare.

In questo fascicolo si parla di biblioteca e di sedimentazione delle memorie registrate: non solo della memoria scritta che da sempre la biblioteca conserva e contribuisce a costruire, ma anche di fonti orali e altre forme di narrazione, di patrimonio etnomusicologico, delle attività di digitalizzazione finalizzate a conservare le memorie documentarie, di come sia cambiata nell’ultimo ventennio la concezione di ‘raccolta locale’ e l’attenzione che le biblioteche pubbliche dedicano a questa dimensione della loro mission, e del ruolo che gli istituti bibliotecari possono esercitare nella trasmissione della consapevolezza storica al di fuori dei circuiti accademici. Tutte queste problematiche vanno a sottolineare la funzione ‘civica’ delle biblioteche e il loro rapporto col tessuto culturale e sociale in cui sono incardinate.

Se andrete a consultare l’edizione digitale di questo fascicolo troverete già qualcosa in più rispetto al cartaceo: l’implementazione di queste integrazioni ha richiesto più tempo del previsto e ci scusiamo per il ritardo con cui usciamo rispetto alla periodicità abituale, che prevede la pubblicazione alla fine del mese di giugno.

Il numero di dicembre sarà dedicato alle suggestioni che a volte legano le biblioteche al mondo delle idee e dell’utopia, tirando in ballo sogni e immaginazioni, citazioni letterarie e concetti filosofici, e altro ancora. Vogliamo alzare la testa dalla quotidianità e guardare avanti e intorno. Ma non pensiamo soltanto a pure astrazioni o a distaccarci dalla realtà che ci circonda. Ci interessa verificare come su queste relazioni abbiano lavorato, nel passato più o meno recente, alcuni architetti impegnati nella progettazione di sedi bibliotecarie oppure, in modo ancora più concreto, come una lettura del PNRR possa prefigurare un'idea di biblioteca sostenibile coerente col modello di società che emerge dal piano cui è affidato il rilancio del nostro Paese. Insomma, vogliamo proseguire la nostra ricerca di senso e contribuire a dar vita a una visione di biblioteca possibile che si inquadri in un disegno di futuro.

Anche sulla base dell’esperienza del primo numero, in dicembre prevediamo di offrire agli abbonati tutte le novità che stiamo progettando.

Giovanni Solimine