Il controllo bibliografico nell’era digitale: identificatori, metadati, punti d’accesso e rispetto del contesto culturale e linguistico
Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo, Università degli studi di Firenze, mauro.guerrini@unifi.it
Il saggio riprende e sviluppa la relazione inaugurale presentata, in inglese, all’International Conference Bibliographic Control in the Digital Ecosystem, promossa dall’Università degli studi di Firenze, dall’IFLA Bibliography Section, dall’AIB, da Casalini Libri, ICCU, Biblioteca nazionale centrale di Firenze, Biblioteca nazionale centrale di Roma, European University Institute, Biblioteca apostolica vaticana, Biblioteca nazionale Svizzera, Wikipedia e da altri enti, che si è svolta in remoto dall’8 al 12 febbraio 2021 (). Gli atti usciranno, in inglese, su JLIS.it nel 2022. Ringrazio Tiziana Possemato, dottoranda di ricerca all’Università degli studi di Firenze, per i suoi preziosi suggerimenti.
Abstract
L’articolo riprende e sviluppa la relazione inaugurale tenuta dall’autore all’International Conference Bibliographic Control in the Digital Ecosystem (Firenze, 8-12 febbraio 2021).
L’idea del controllo bibliografico universale è presente da secoli nella storia della catalogazione e si basa sull’ideale umanistico della condivisione della conoscenza registrata prodotta in ogni parte del mondo. Nell’era contemporanea, l’IFLA ha svolto un ruolo centrale nell’universal bibliographic control (UBC), stimolando le agenzie bibliografiche nazionali e altre istituzioni a promuovere standard e collaborazioni che andassero oltre l’ambito nazionale, per arrivare a un controllo bibliografico multicentrico e ancor più cooperativo che in passato.
La tradizione della catalogazione cresce e si arricchisce, inoltre, nel dialogo con diverse comunità e gruppi di utenti. Il libero riutilizzo dei dati può avvenire in contesti molto diversi da quelli originari, moltiplicando per tutti le opportunità d’accesso universale e la produzione di nuova conoscenza: l’UBC, pertanto, deve oggi guardare all’interoperabilità e alla flessibilità nel dialogo con le varie comunità di stakeholder e con le istituzioni della memoria registrata.
English abstract
The paper takes up and develops the inaugural speech held the author at the International Conference Bibliographic Control in the Digital Ecosystem (Florence, 8th-12th February 2021).
The idea of universal bibliographic (UBC) control has been present for centuries in the history of cataloguing and is based on the humanistic ideal of sharing recorded knowledge produced anywhere in the world. In the contemporary era, IFLA has played a central role in universal bibliographic control, stimulating national bibliographic agencies and other institutions to promote standards and collaborations that go beyond the national sphere, leading to multicenter and even more cooperative bibliographic control.
The tradition of cataloguing also grows and is enriched by the dialogue with different communities and users’ groups. The free reuse of data can take place in contexts very different from the original ones, multiplying for all the opportunities for universal access and the production of new knowledge: the UBC, therefore, must now look at interoperability and flexibility in the dialogue with the various communities of stakeholders and with the cultural institutions.