Vol. 3 n°2 - Biblioteche in Europa, Biblioteche d’Europa

Editoriale

Biblioteche in Europa Biblioteche d’Europa

Al di là della retorica europeista – e di quella che anima la propaganda degli euroscettici, naturalmente – ha un senso interrogarsi oggi e in questa sede sull’esistenza di uno spazio culturale europeo e sulla funzione che al suo interno possono rivestire le biblioteche? Ciò che accomuna le tante culture dell’Europa è più forte del suo policentrismo, delle varietà linguistiche, delle diverse condizioni sociali che attraversano i paesi europei? Esiste una comune tradizione culturale, nel senso etimologico di trasmissione della memoria e delle testimonianze? 
Il focus di questo fascicolo si propone di contribuire – nel nostro piccolo, con tutti i limiti di cui siamo pienamente consapevoli – a una riflessione sui grandi temi che stanno dietro (e dentro) a questi interrogativi. Speriamo che possa essere utile e interessante per i nostri lettori guardare a questioni di tale rilevanza anche dal punto di vista degli istituti bibliotecari.
Abbiamo voluto dedicare il sesto numero di «Biblioteche oggi Trends», quello con cui si completa il nostro terzo anno di vita, alle biblioteche in Europa e alle biblioteche d’Europa per due ordini di ragioni. 
In primo luogo perché si avverte forte la necessità di rilanciare la costruzione dell’Europa su basi diverse da quelle, prevalentemente economiche e politico-istituzionali, su cui si è cercato di realizzarla finora: siamo convinti che proprio in una comune sensibilità culturale vada ricercato il collante che può caratterizzare il nostro continente e chi lo abita in questo XXI secolo, che innegabilmente vivrà attraverso un confronto con ciò che accade nelle altre parti del pianeta e ci coinvolge direttamente (si pensi alle migrazioni dall’Africa, alla crescita economica e di influenza dei paesi orientali, alle contraddizioni che percorrono il sud e il nord del continente americano). Un primo parziale tentativo di comprendere ciò che le biblioteche possono rappresentare nella cultura europea contemporanea viene dal contributo di Mauro Guerrini, con cui si apre il fascicolo che avete tra le mani: se la cultura è un insieme di valori condivisi da una comunità e al tempo stesso è il risultato di un sistema di relazioni, possiamo leggere in questi due tentativi di definizione con cui si apre l’articolo anche una descrizione dei pilastri su cui si regge l’idea di biblioteca, la collezione documentaria stratificatasi nel tempo e l’interazione con gli utenti e tra gli utenti. 
E poi, in secondo luogo, perché riteniamo che, piuttosto che guardare sempre verso la biblioteconomia statunitense o altri orizzonti più lontani, cercando di imitare o riprodurre modelli poco adatti al contesto in cui le nostre biblioteche sono incardinate, esistano invece all’interno del continente europeo esperienze e realizzazioni alle quali può utilmente ispirarsi chi intende operare sulla strada del rinnovamento e dell’efficientamento dei servizi bibliotecari. Per questi motivi abbiamo previsto articoli sul modo in cui le biblioteche tedesche affrontano la sfida delle risorse elettroniche (Sara Dinotola), sulle politiche nazionali per la ricerca e le biblioteche universitarie francesi (Tiziana Stagi), sull’esperienza degli Idea Store londinesi e sulla loro configurazione come “casa fuori casa” in cui intessere relazioni e vivere occasioni di arricchimento e di stimolo (Nicola Cavalli, Kate Pitman e Judith Saint John), su dibattito e normative in materia di copyright e sull’azione di Eblida, l’European Bureau of Library, Information and Documentation Associations (Vincent Bonnet).
Giovanni Solimine