Vol. 2 n°1 - L'utente come risorsa

Editoriale

Un primo bilancio, guardando avanti

Dopo l’uscita della prima annata di «Biblioteche oggi trends» l’Editrice Bibliografica e la direzione della rivista hanno avviato una prima riflessione, cui hanno preso parte anche alcuni componenti del Comitato scientifico.

Il bilancio ci sembra ampiamente positivo, vista l’attenzione e l’interesse con cui è stata accolta l’uscita dei due fascicoli pubblicati nel 2015.

Si va definendo l’identità della nuova rivista, legata essenzialmente al suo tentativo di indagare i confini e le intersezioni tra il mondo delle biblioteche e della biblioteconomia e altri domini disciplinari che guardano al nostro ambito e che possono offrire strumenti di studio e di analisi utili per com­prenderne le dinamiche. Una sfida non banale era anche costituita dal rapporto con la sorella mag­giore, «Biblioteche oggi», affermatasi in oltre un trentennio come rivista professionale di informazio­ne, aggiornamento e dibattito, particolarmente attenta nel documentare esperienze e casi di studio: il rapporto fra le due testate si fonda in primo luogo sulla scelta di rivolgersi al medesimo pubblico professionale, quello dei bibliotecari. L’offerta delle due riviste è complementare, in quanto «Biblio­teche oggi» intende seguire e stimolare il dibattito sull’attualità, mentre la nuova nata – che, pur ospitando preferibilmente contributi di spessore teorico e di taglio scientifico, non vuole essere una rivista accademica rivolta solo a un pubblico di studiosi – si propone di favorire l’approfondimento su alcuni temi monografici, ospitando studi e ricerche che di volta in volta mettono a fuoco uno dei punti nodali del dibattito scientifico e culturale che può interessare l’universo delle biblioteche.

L’esperienza della prima annata ci induce ad accentuare il taglio monografico (in questo fascicolo, per esempio, non è presente l’articolo a tema libero della sezione “Orizzonti”, e ciò prevediamo che accadrà spesso), dando sempre più spazio alla riflessione e alla discussione su ricerche dal taglio innovativo (in questo numero, per esempio, presentiamo un’interessante ricerca sull’utenza delle bi­blioteche toscane, accompagnata dal commento di un componente del nostro comitato scientifico, e un’indagine sull’uso dei big data per analizzare i comportamenti di lettura) o al coinvolgimento di studiosi provenienti da ambienti diversi.

Naturalmente, nessun assetto è da considerarsi definitivo, perché una rivista che voglia essere viva e in sintonia con il contesto sul quale insiste deve necessariamente seguirne in modo ravvicinato l’evoluzione. È quello che cerchiamo di fare in questo fascicolo, dedicato ai cambiamenti in atto nel rapporto tra le biblioteche e i loro utenti, anche, ma non solo, a causa delle trasformazioni dovute all’uso delle tecnologie digitali.

Comprendere un presente che a volte ci spiazza è indispensabile per guardare avanti e tutti sanno quanto ciò sia necessario in un Paese come il nostro, dove le biblioteche sono spesso ai margini della vita culturale e sociale. Lo dimostrano anche le discussioni e le polemiche che di recente hanno accompagnato l’avvio del concorso per 500 funzionari nel Ministero dei beni culturali e che hanno tristemente confermato quanto sia ancora lungo il cammino da percorrere per il rilancio e lo sviluppo del sistema delle biblioteche italiane.

Giovanni Solimine